Fabrizio Borghetti - Eat Coach - Economo Dietista - Educatore Alimentare FIF - Personal Trainer AIPT - Preparatore Atletico EFA - Functional Trainer FIF - Kettlebell's Instructor - Scrittore
Alessandra Sagratella
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Dottor
FABRIZIO BORGHETTI
  • Eat Coach®
  • Dottore in Scienze e Tecnologie del Fitness presso la Facolta' di Farmacia dell'Universita' di Camerino
  • Master Internazionale in Nutrizione e Dietetica Applicata presso l'Universita' Politecnica delle Marche
  • Istruttore di Flying Training System presso Accademia Italiana Wellness
  • Bulgarian Bag Instructor
  • Educatore Alimentare- FIF
  • Economo Dietista
  • Educatore Alimentare - www.sanome.it
  • SFG Kettlebell Instructor level 1
  • RKC Certified Instructor
  • Personal Trainer - AIPT
  • Functional Trainer - FIF
  • FIKDA Kettlebell Trainer
  • Preparatore Atletico - EFA
  • Scrittore
Dottoressa
ALESSANDRA SAGRATELLA
  • Dottoressa in Scienze e Tecnologie del Fitness presso la Facolta' di Farmacia dell'Universita' di Camerino
  • Master Internazionale in Nutrizione e Dietetica Applicata presso l'Universita' Politecnica delle Marche
  • Educatore Alimentare- FIF
  • SFG Kettlebell Instructor level 1
  • SFG Kettlebell Instructor level 2
  • Barbell Instructor Metodo SFL
  • Certified Instructor di Primal Move, FMS Functional Movement System, Ground Force Method
  • Bulgarian Bag Instructor
  • RKC Certified Instructor
  • FIKDA Kettlebell Trainer
  • Personal Trainer - AIPT
  • Functional Trainer - FIF
  • Tecnico di Flying Training System presso Accademia Italiana Wellness
  • Educatore Alimentare - www.sanome.it

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STORIA

Il genere umano ha accettato la fame e l’ha vissuta fin dagli albori della propria evoluzione.
La natura non e' mai stata benevola nel distribuire ai suoi abitanti il nutrimento necessario per la sopravvivenza.
Ogni specie animale si e' sempre trovata su un apposito gradino della scala alimentare e la lotta, fra prede e predatori, si e' combattuta ogni singolo giorno al fine di assicurarsi la possibilita' di veder sorgere il sole il giorno successivo. Questo meccanismo ha sempre contraddistinto ogni essere vivente in quanto facente parte di un sistema di entrate ed uscite pressoche' perfetto.
La caccia richiede energia, nutrirsi della preda o del raccolto ne fornisce.
Poi, un giorno, la civilta' dell’uomo, ha alterato questo equilibrio perfetto.
Il progresso, pur creando indiscutibili vantaggi ed irrinunciabili invenzioni, ha sostituito – nei paesi ricchi - la savana o il bosco in cui cacciare oppure la barriera corallina in cui pescare con imponenti strutture in grado di fornire una quantita' di cibo mille volte superiore a quanto sarebbe sufficiente alla sopravvivenza.
Il risultato e' stato l’annullamento della naturale attivita' fisica necessaria a procacciarsi il cibo e la contemporanea enorme offerta di alimenti, sapori, gusti, cibi e pietanze prima inesistenti.
Grazie a questo processo evolutivo, l’uomo, ha iniziato invece ad involversi smarrendo il naturale equilibrio fame/sazieta' ed iniziando ad usare il cibo come sostituto di qualsiasi pulsione.
Oggi si mangia per carenze, solitudine, mancanze, noia, rabbia, gelosia, delusione, dolore, gioia, per stare in compagnia, per essere accettati, per disperazione ma non si mangia piu' per il solo motivo per il quale lo si dovrebbe fare: per rimanere vivi.
Giunti quindi a questo assurdo paradosso, gli uomini, dopo aver inventato la “droga” (cibo) e quindi generata una dipendenza (traendone profitto), hanno ben pensato di inventare anche la “cura” (dieta).
In questo modo, i guadagni in termini economici, sono addirittura raddoppiati. Da una parte le aziende propongono e pubblicizzano cibo-spazzatura come non se ne potesse socialmente o palatalmente fare a meno, dall’altra poi, in totale contraddizione, vengono proposti modelli estetici che ovviamente creano un diffuso senso di inadeguatezza collettivo.
Il sistema delle diete, intese come restizione calorica, ha gia' fatto il suo tempo.
Nessuna dieta, intesa come castrazione e privazione, potrebbe mai sortire un effetto duraturo. Il nostro cervello non accetterebbe che qualcuno ci imponesse come respirare o con quale “cadenza” orinare; allo stesso modo e' assolutamente IMPOSSIBILE che qualsiasi strategia alimentare volta a TOGLIERE dei cibi dalle nostre bocche affamate sia in grado di permettere un dimagrimento stabile.
Da oltre un trentennio si sono generate e diffuse decine di figure esperte in grado di proporre scientificamente un corretto metodo alimentare. Il solo problema e' che, dette figure, non sortiscono altro effetto che quello del patologo che proibisca il fumo ad un paziente che ritiene che non potrebbe vivere senza.
La coercizione non e' mai risolutiva.
La scelta, invece, lo e'.
Il Dietologo, il Dietista, il Nutrizionista o il Diet-Coach sono figure importanti ma che hanno spesso (non sempre, per fortuna) il solo scopo di imporre l’uso di 40 grammi di pasta anche a coloro che, per tentare di riempire il vuoto interiore col quale sono costretti a convivere, necessiterebbero di almeno 400 grammi della suddetta pietanza! Il risultato sara' comunque un breve ed iniziale rispetto delle programmazioni prescritte e poi, dopo poche settimane, un impercettibile e silenzioso allontanamento (adducendo le scuse piu' originali: tempo, stress, festivita', patologie dei parenti, ferie, litigi ecc.) per finire con un premeditato abbandono totale, con conseguente recupero del peso perso.
La differenza tra le figure preesistenti che si occupano professionalmente di alimentazione e' che, mentre “loro” insengano a non-mangiare, l’Eat-Coach si pone in un’ottica essenzialmente opposta: egli infatti insegna a mangiare.
La differenza e' lo spazio che intercorre tra vivere per mangiare e mangiare per vivere.
Niente misurazioni, niente strumenti, niente bilance, niente stress, nessun controllo morboso del peso o dello specchio o della taglia.
La vita offre gia', gratuitamente, una enorme quantita' di stress...perche' aumentarlo?
Ricordate sempre che, per dimagrire, non si deve in nessun caso impoverire la propria tavola di cibo...ma si dovra' arricchire la propria esistenza di piaceri.
La cosa e' piu' facile da esporre di quanto lo sia nell’applicazione pratica, ma posso assicurarvi che se esiste un modo per dimagrire e non riprendere mai piu' il peso corporeo, quel modo consiste nel capire che il cibo, per quanto buono o gustoso possa essere, non sara' mai in grado di riempire quel vuoto che alberga nel nostro cuore.
Il cibo, per la stragrande maggioranza dei casi, e' solo cibo.
Altro non e' che le feci che evacueremo domani.

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